Operativo dal primo luglio 2022, il Piano integrato di attività e organizzazione, meglio noto come PIAO, rappresenta una vera e propria rivoluzione per la Pubblica Amministrazione (PA). Si tratta di un nuovo adempimento introdotto dall’articolo 6 del decreto legge n. 80/2021 allo scopo di semplificare l’attività amministrativa e favorire una maggiore qualità e trasparenza dei servizi pubblici.
Un passo decisivo per permettere all’Italia di conseguire una dimensione di maggiore efficienza, efficacia, produttività e misurazione della performance e per consentire alle Amministrazioni di finalizzare la propria azione alla produzione di Valore pubblico, inteso come il miglioramento del livello di benessere reale dei cittadini, delle imprese e degli stakeholder.
Il PIAO rappresenta, quindi, un nuovo approccio alla pianificazione pubblica, pensato in una logica di integrazione della programmazione rispetto alle scelte fondamentali di sviluppo delle amministrazioni, nel quale vengono assorbiti in modo sinergico una serie di documenti e piani già richiesti annualmente alle PA italiane, nella prospettiva di creare un piano unico di governance di un ente, focalizzando l’attenzione sui risultati e sulle effettive performance delle amministrazioni e avendo come fine ultimo la generazione di Valore pubblico.
Che cosa si intende con PIAO
Il PIAO è un documento unico di programmazione e governance che sostituisce una serie di Piani, sette per la precisione, che finora le Amministrazioni erano tenute a predisporre. La decisione di adottare uno strumento programmatorio unico, capace di portare chiarezza e ordine nell’operato dei singoli uffici ed enti, nasce dalla richiesta di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative necessaria per l’attuazione del PNRR, per una PA meno burocratica, più efficace ed efficiente.
Dal punto di vista della struttura, il PIAO è diviso in quattro sezioni:
- scheda anagrafica;
- valore pubblico, performance e anticorruzione;
- organizzazione e capitale umano;
- monitoraggio.
Il Piano ha una durata triennale ma dev’essere aggiornato annualmente e presentato ogni 31 gennaio, entro trenta giorni dall’approvazione del bilancio. La pianificazione definita nel Piano copre quindi i successivi trentasei mesi, in modo che l’Ente possa disporre, con una visione d’insieme e una programmazione di medio-lungo periodo, di una programmazione amministrativa organica che possa essere monitorata e corretta nel tempo. Così facendo, il PIAO diventa uno strumento fondamentale per una pianificazione pubblica orientata ai risultati e alle effettive performance dell’Amministrazione. Attualmente sono previste due tipologie di PIAO, una per la PA con più di 50 dipendenti e una, in forma semplificata, per quella con meno di 50 dipendenti.
Il Valore pubblico al centro e a supporto della tecnologia
La creazione di Valore pubblico è il perno attorno al quale ruota il PIAO. Nelle Linee Guida emanate dal Dipartimento della Funzione pubblica per la redazione del piano, in relazione alla sottosezione dedicata al Valore pubblico, l’Amministrazione definisce i risultati attesi in termini di obiettivi generali e specifici, nonché l’elenco delle procedure da semplificare e reingegnerizzare, nell’ottica della creazione di valore, in relazione all’impatto positivo che le politiche e i progetti dell’ente hanno per il benessere complessivo di cittadini, imprese e territorio. In questo senso, la logica programmatica del PIAO sta tutta nella formula: “più salute, meno rischi, più performance e quindi più Valore pubblico”.
Perché il PIAO possa raggiungere gli obiettivi per cui è stato introdotto e quindi generare Valore pubblico per la collettività e il territorio, occorre che non venga inteso dagli enti come un onere esclusivamente formale, ma rappresenti piuttosto un nuovo modo di fare programmazione che spinga le amministrazioni ad una autovalutazione delle proprie possibilità, azioni e limiti, individuando anche azioni di miglioramento funzionali alla produzione di Valore pubblico, in linea con il modello europeo CAF (Common Assessment Framework) per l’autovalutazione delle pubbliche amministrazioni.
Perché le Amministrazioni possano elaborare piani di azione che non siano soltanto conformi alle disposizioni normative, ma realmente efficaci, la tecnologia gioca un ruolo chiave nell’efficientamento del lavoro di programmazione e redazione del PIAO, in quanto permette di avere un controllo generale su tutte le informazioni economiche, quantitative e qualitative presenti all’interno dell’Ente, necessarie per l’implementazione di tutte le sue funzionalità e i singoli moduli.
Solo grazie ad essa, infatti, le Amministrazioni potranno sfruttare appieno tutte le opportunità prospettate dal PIAO. Serve perciò uno strumento programmatorio strategico adottabile da tutti gli enti, indipendente dai sistemi in uso, per creare valore sostenibile per i propri stakeholder, tra i quali vanno considerati non solo la collettività, ma anche l’ambiente e le future generazioni.
Una soluzione informatica capace di orientare le azioni degli Enti, fornendo loro un supporto per tutte le attività che concorrono alla creazione di Valore pubblico nelle fasi di:
- Performance Management, per pianificare la creazione di valore e misurare il valore creato;
- Governance, Risk & Compliance (GRC) per agevolare la creazione di valore (Governance e qualità) e proteggere il valore creato (risk e compliance);
- Project Management & Controlling, per controllare l’uso efficiente delle risorse al fine di garantire la sostenibilità nel tempo della creazione di valore, intendendo come risorsa sia il tempo delle persone (project) che le risorse economico/finanziarie (controlling);
- Accountability & Stakeholder Engagement per co-creare valore con gli stakeholder a cui rendicontare (accountability) e da coinvolgere (engagement).
Solo così, potendo essere alleggeriti degli oneri operativi, gli Enti potranno sfruttare il PIAO da un punto di vista strategico per generare un circolo virtuoso di benefici sociali, ambientali ed economici da condividere con la collettività.